La Fondazione

ENAC LOMBARDIA – C.F.P. CANOSSA si occupa di progettazione, organizzazione e gestione di corsi di formazione professionale, servizi di orientamento e di servizi di supporto nell’inserimento lavorativo, con un’attenzione particolare alle esigenze del territorio lombardo.

La nostra forza nasce dal profondo legame con i valori, la cultura e le metodologie del carisma Canossiano, che ci permette di offrire un’esperienza formativa ricca e significativa, progettata per preparare giovani e adulti alle sfide professionali del futuro.

Numeri dell’albo

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Storia
Mission
Bilanci
D.Lgs. 231/01
POF
Certificazioni

6 unità
organizzative

Siamo presenti in Lombardia con 6 sedi accreditate, ciascuna radicata nel suo territorio di riferimento:

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Bagnolo Mella

via Mazzini, 2-20

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Brescia

via S. Antonio, 53

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Como

via Balestra, 10

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Magenta

via San Biagio, 15

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Milano

la nostra sede legale
(via della Chiusa, 9)

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Milano benaco

via Benaco, 11

La storia

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La nostra storia è una storia di passione, visione e trasformazione; una testimonianza dell’impegno costante verso il miglioramento continuo nell’educazione e nella formazione professionale, un’eredità che l’ente continua a portare avanti con orgoglio e dedizione.

Fondazione ENAC LOMBARDIA – C.F.P. CANOSSA trae origine dalle visioni innovative di Santa Maddalena di Canossa, la fondatrice dell’Istituto Figlie della Carità Canossiane.

S.Maddalena vedeva l’educazione non solo come diritto, ma come fondamentale strumento di emancipazione, soprattutto per le donne, con l’obiettivo di garantire loro un’esistenza dignitosa e autonoma. L’Istituto Canossiano ha sempre integrato l’educazione formale con la formazione professionale, una pratica che ha acquisito maggiore importanza negli anni ’60, riconosciuta come una priorità dall’Istituto stesso.

Leggi tutta la storia

Un cambiamento significativo avvenne nel 1972, in Regione Lombardia, con la Legge Regionale 21 che ha avviato una nuova era per la formazione professionale. Nascono in questo periodo i Centri Canossiani di formazione professionale, i quali hanno iniziato a operare in forma associata sotto l’ELFAP (Ente Lombardo Formazione Addestramento Professionale). Questi sono stati coinvolti nel tempo in varie fasi di riorganizzazione e fusione, fino alla nascita di ENAC LOMBARDIA – C.F.P. CANOSSA nel 2007. Questo importante passo ha permesso di unire le forze e di rafforzare la posizione nel settore, migliorando la capacità del nuovo ente di dialogare con le istituzioni e il mondo della formazione a tutti i livelli.

Riconosciuta dalla Regione Lombardia nel 2008 come fondazione a carattere regionale, la Fondazione ENAC LOMBARDIA – C.F.P. CANOSSA rappresenta oggi un punto di riferimento nella formazione professionale, mantenendo viva la missione educativa ispirata dai valori di Santa Maddalena di Canossa e dimostrando un impegno costante nell’adattarsi alle esigenze contemporanee del settore.

Valori, mission e obiettivi

Non solo istruire, ma formare alla vita.
Maddalena di Canossa

La Fondazione ENAC Lombardia – C.F.P. Canossa opera con lo scopo di:
  • preparare i giovani ad assumere il proprio compito nella società con competenza professionale e responsabilità;
  • promuovere le pari opportunità e l’integrazione sociale dei soggetti maggiormente esposti a rischio di marginalità;
  • favorire la promozione morale, cristiana e sociale delle persone;
  • promuovere lo sviluppo socialmente sostenibile delle economie e dei sistemi produttivi del territorio.
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La Fondazione realizza la propria missione tramite la progettazione, l’organizzazione, la gestione e la valorizzazione di attività di istruzione e formazione professionale, orientamento e accompagnamento al lavoro, servizi per il lavoro.
La Carta dei Valori Formativi Canossiani:

Accoglienza, ascolto e promozione della persona: riconoscimento dell’originalità e centralità della persona nel processo educativo finalizzato alla valorizzazione delle attitudini e capacità di ciascuno.

Formazione integrale della persona: orientamento e formazione come strumenti privilegiati per accompagnare la piena realizzazione umana e professionale della persona e favorire il suo positivo inserimento nella società.

Pedagogia fondata sull’antropologia cristiana: una proposta educativa che nasce dalla fedeltà al Vangelo ed è capace di rivolgersi a tutte le persone aperte alla ricerca della Verità.

Stile educativo dialogico e preventivo: favorire un dialogo rispettoso dei diversi ruoli educativi e capace di agire in una logica preventiva anche con atteggiamenti di fermezza.

Famiglia e comunità educante: riconoscimento del ruolo educativo primario della famiglia e suo pieno coinvolgimento nel cammino formativo.

Competenze professionali e responsabilità sociale: promuovere in tutti gli attori della comunità educante competenze professionali in grado di rafforzare le singole responsabilità sociali.

Solidarietà e pari dignità sociale: sviluppo di una cultura che favorisca la crescita e l’integrazione di tutte le persone, con una particolare attenzione a coloro che rappresentano le fasce più deboli ed a rischio di emarginazione, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione e di condizioni sociali.

Attenzione alla realtà sociale: sviluppo di un’offerta formativa capace di interpretare l’evoluzione della società ed i suoi veri bisogni formativi e di preparare all’impegno sociale e civile.

Progettualità: attenzione ai segni dei tempi e capacità di risposte progettuali adeguate.

Innovazione e qualità: atteggiamento di continuo miglioramento del proprio servizio educativo e formativo.

La politica della qualità:

L’Ente è certificato ai sensi della norma ISO 9001

Gli obiettivi strategici di sviluppo identificati dalla Fondazione sono:
  • Qualità e innovazione dei servizi formativi e per il lavoro
  • Ampliamento e consolidamento delle relazioni territoriali
  • Soddisfazione stakeholders
  • Sviluppo delle Risorse umane
  • Consolidamento e sviluppo organizzativo
  • Sostenibilità economica e ambientale

Bilancio sociale ed economico

D.Lgs. 231/01

Responsabilità amministrativa di Società ed Enti

Regione Lombardia, con il decreto n. 5808 dell’8/06/2010 recante l’approvazione dei requisiti e delle modalità operative per la richiesta di accreditamento, ha definito come requisito obbligatorio per l’inserimento e la permanenza nell’albo regionale, per tutti gli enti operanti nell’ambito dei servizi di istruzione e formazione professionale e dei servizi al lavoro, l’adozione di un modello organizzativo ai sensi del D.Lgs. 231/01, di un Codice Etico e la nomina di un Organismo di Vigilanza.
In questo modo la Regione intende introdurre nell’esistente sistema di controllo e di monitoraggio un’ulteriore garanzia dell’efficienza e della trasparenza dell’operato degli enti con lo scopo di migliorarne l’organizzazione e l’efficacia di funzionamento.

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Il Consiglio di amministrazione di Fondazione ENAC LOMBARDIA – C.F.P. CANOSSA ha approvato nella seduta del 22/12/2010:
  • il Modello di organizzazione, gestione e controllo (Parte Generale e Parte Speciale)

  • la Mappatura dei rischi

  • il Codice Etico

Il modello è stato nel tempo aggiornato. Attualmente è in vigore la revisione 20/07/2023.

Anche il codice etico è stato aggiornato (versione in vigore del Codice etico aggiornamento del 20/07/2023).

Ha inoltre proceduto alla nomina dell’Organismo di Vigilanza (OdV). Attualmente l’Organismo di Vigilanza, rinnovato nel mese di Dicembre 2022 per il triennio 2023-2025, è costituito da:

  • Madre Antonella Rocca (Presidente)
  • Renzo Olivieri

L’OdV è il soggetto a cui è affidato il compito di vigilare sull’osservanza delle prescrizioni contenute nel modello e sulla sua efficacia ed effettiva capacità di prevenire la commissione di reati nonché di vigilare sul rispetto delle norme contenute nel Codice Etico.

La Fondazione ha predisposto un indirizzo di posta elettronica per comunicare con l’Organo di Vigilanza. L’indirizzo è: odv@cfpcanossa.it

Con l’entrata in vigore del  Modello Organizzativo (22/12/2010) e delle relative procedure (31/03/2011), tutti i soggetti che a vario titolo instaureranno rapporti con la Fondazione (per forniture, consulenze, collaborazioni, ecc.) dovranno prendere visione del modello, attenersi alle indicazioni contenute e sottoscrivere la dichiarazione allegata.

A tutti coloro che alla data di entrata in vigore del Modello avevano già in essere dei rapporti contrattuali con la Fondazione è stata inviata un’apposita comunicazione formale.

A proposito dei reati contro la personalità individuale, in particolare, nei confronti di minori, è richiesto ai Dipendenti e ai collaboratori il rispetto degli obblighi di legge in tema di tutela dei minori.

Per tutti coloro che nell’espletamento del loro incarico avranno rapporti con tali soggetti, l’Ente procederà alla richiesta del “Certificato Penale del casellario giudiziale” come previsto dal DPR 14/11/2002 n. 313 art.25-bis.

La disciplina del Whistleblowing

Il whistleblowing è il sistema di Segnalazione, tutela e protezione delle persone che segnalano violazioni di disposizioni normative nazionali o dell’Unione europea che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione, di cui siano venute a conoscenza in un contesto lavorativo. Il sistema di whistleblowing, così definito, è disciplinato dalle disposizioni normative di cui al d.lgs. 10 marzo 2023, n. 24, attuativo della Direttiva UE 2019/1937 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2019.

Il segnalante è la persona fisica che effettua la Segnalazione di informazioni sulle violazioni acquisite nell’ambito del proprio contesto lavorativo.

Secondo l’art. 3, comma 3, d.lgs. 24/2023, i Segnalanti sono:

  1. i dipendenti delle amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ivi compresi i dipendenti di cui all’articolo 3 del medesimo decreto, nonché i dipendenti delle autorità amministrative indipendenti di garanzia, vigilanza o regolazione;
  2. i dipendenti degli enti pubblici economici, degli enti di diritto privato sottoposti a controllo pubblico ai sensi dell’articolo 2359 del Codice civile, delle società in house, degli organismi di diritto pubblico o dei concessionari di pubblico servizio;
  3. i lavoratori subordinati di soggetti del settore privato, ivi compresi i lavoratori il cui rapporto di lavoro è disciplinato dal decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, o dall’articolo 54-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96;
  4. i lavoratori autonomi, ivi compresi quelli indicati al capo I della legge 22 maggio 2017, n. 81, nonché i titolari di un rapporto di collaborazione di cui all’articolo 409 del Codice di procedura civile e all’articolo 2 del decreto legislativo n. 81 del 2015, che svolgono la propria attività lavorativa presso soggetti del settore pubblico o del settore privato;
  5. i lavoratori o i collaboratori, che svolgono la propria attività lavorativa presso soggetti del settore pubblico o del settore privato che forniscono beni o servizi o che realizzano opere in favore di terzi;
  6. i liberi professionisti e i consulenti che prestano la propria attività presso soggetti del settore pubblico o del settore privato;
  7. i volontari e i tirocinanti, retribuiti e non retribuiti, che prestano la propria attività per l’Ente;
  8. gli azionisti e le persone con funzioni di amministrazione, direzione, controllo, vigilanza o rappresentanza, anche qualora tali funzioni siano esercitate in via di mero fatto, presso soggetti del settore pubblico o del settore privato.

I segnalanti sono tutelati dalla legge e possono beneficiare delle tutele previste dalla normativa in caso di ritorsioni. Inoltre, possono mantenere riservata la propria identità.

Vengono considerate rilevanti le segnalazioni che riguardano comportamenti, rischi, reati o irregolarità a danno dell’interesse pubblico.

Il whistleblowing non riguarda le lamentele di carattere personale del segnalante, solitamente disciplinate da altre procedure.

Le condotte illecite segnalate devono riguardare situazioni di cui il segnalante sia venuto direttamente o indirettamente a conoscenza, anche casualmente, in ragione del rapporto di lavoro e del ruolo rivestito.

Le segnalazioni fondate sul sospetto o sul pettegolezzo non possono invece essere considerate meritevoli di tutela in quanto è necessario tenere conto dell’interesse dei terzi oggetto delle informazioni riportate nella segnalazione ed evitare al contempo che l’amministrazione o l’ente svolga attività ispettive interne che rischiano di essere poco utili e comunque dispendiose.

Resta infine fermo il requisito della veridicità dei fatti a tutela del denunciato.

Alla luce degli ultimi aggiornamenti normativi, le segnalazioni dovranno avvenire utilizzando l’apposita piattaforma informativa implementata dall’Ente Digital PA – Legality whistleblowing raggiungibile dal link: https://enac.segnalazioni.net.

Accedendo alla piattaforma, attiva a partire dal 17/12/2023, si potranno consultare:

  • le FAQ per avere chiarimenti sull’utilizzo della piattaforma,
  • la Cookie policy
  • gli approfondimenti in particolare sulle note di riservatezza.

Per tutte le informazioni e gli approfondimenti sul tema è possibile consultare il Regolamento elaborato dalla Fondazione e disponibile nelle segreterie delle sedi.

Il CdA della fondazione ha incaricato per la gestione delle segnalazioni l’Organismo di Vigilanza (odv@cfpcanossa.it)

Piano dell’Offerta Formativa

Il Piano dell’offerta Formativa (POF) è il documento attraverso il quale in nostro Ente esplicita la propria identità culturale e progettuale, l’insieme degli interventi, dei percorsi, delle azioni formative ed orientative e dei servizi, nonché i criteri e le modalità generali dell’accertamento, della valutazione e dell’attribuzione del credito formativo d’esame, i criteri di formazione dei gruppi classe e di inserimento di alunni provenienti da altri percorsi adottati nell’ambito della propria autonomia.

Certificazioni

Fondazione ENAC LOMBARDIA – C.F.P. CANOSSA è accreditata dalla Regione Lombardia per l’erogazione di attività di formazione e per i servizi per il lavoro (per approfondimenti visita la sezione albo soggetti accreditati).

Dal 2003 è certificata  ai sensi della norma ISO 9001. Attualmente l’ente è certificato ISO 9001:2015 per i settori EA 37 e EA 38.

La Fondazione è accreditata presso Formatemp,  Fondo interprofessionale per l’erogazione di attività di formazione finanziata.

Dal 2015 è accreditata da Regione Lombardia nell’ambito delle discipline Bio-Naturali (Codice Registro 2015/AC26).

Le sedi

Fondazione ENAC LOMBARDIA – C.F.P. CANOSSA  è accreditata da Regione Lombardia con il numero operatore 189562/2008.

Per l’erogazione di servizi di formazione al numero 152 dell’albo dei soggetti accreditati con le seguenti sedi operative:
  • ID 197631 SEDE DI MILANO VIA DELLA CHIUSA
  • ID 197643 SEDE DI MILANO VIA BENACO
    CODICE MECCANOGRAFICO MICF01400A
  • ID 197662 SEDE DI BRESCIA
    CODICE MECCANOGRAFICO BSCF00600C
  • ID 197705 SEDE DI BAGNOLO MELLA
    CODICE MECCANOGRAFICO BSCF031005
  • ID 806415 SEDE DI COMO
    CODICE MECCANOGRAFICO COCF01300P
  • ID 1231980 SEDE DI MAGENTA
    CODICE MECCANOGRAFICO MICF044006
Per il lavoro al numero 94 dell’albo dei soggetti accreditati e con le seguenti sedi operative:
  • ID 197643 SEDE DI MILANO VIA BENACO

  • ID 197662 SEDE DI BRESCIA

  • ID 197705 SEDE DI BAGNOLO MELLA

  • ID 1231980 SEDE DI MAGENTA

Milano

Via della Chiusa

La sede di Milano Via della Chiusa è la sede legale e centro direzionale ed amministrativo della Fondazione.

La sede è anche accreditata da Regione Lombardia per la formazione (sez. B).

Le attività:

Il complesso dell’offerta formativa che si realizza presso la sede si può raggruppare nelle seguenti macro-aree:

  • formazione  professionale rivolta ai giovani inoccupati e disoccupati;
  • formazione continua per i lavoratori;
  • riqualificazione e aggiornamento professionale.

Come raggiungere la sede regionale:

Fondazione ENAC LOMBARDIA – C.F.P. CANOSSA ha sede in Via della Chiusa, 9.

Si trova a due passi dal Parco delle Basiliche e da S. Lorenzo ed è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici:

  • MM3 fermata Missori
  • Autobus linea 94 fermata Molino delle Armi
  • Tram della linea 3 fermata Ticinese – Carrobbio

Utilizzando il treno:

  • dalla stazione centrale MM3
  • dalla stazione Cadorna Linea 94